Il biglietto

rotaiedi Maurizio Casu
Un salice piangente indugia la visuale sui binari della vecchia linea ferroviaria.
Alberi, grandi alberi intorno alla strada.
Oltre il binario, confusa fra le foglie, una croce.
La croce di sant’Andrea costellata da una miriade di fori che arrossiscono di ruggine, regalo a pallini di qualche cacciatore con poca selvaggina nella bisaccia.
La strada è una stradina e il paese è un paesino, uno di quelli con l’odore di stalla.
Il paesino è in cima alla montagna, che poi è una collina… è il mio paesino, anzi era il mio paesino.
Niente centri commerciali, niente multisala.
Lavorare la terra, mantenere le bestie e la sera al bar sport.
Le stesse facce, le stesse ragazze e poi c’è Maria… avevo messo il vestito migliore e speso mezzo stipendio per comprare un anello.
Quella sera mi rise in faccia, poi mi abbracciò come un bambino.
Ti voglio bene disse.
Il tempo scorre lento e l’anello aspetta ancora nel cassetto del comodino che qualcuna lo reclami.
Ti voglio bene disse, con quella sua risatina.
Si farà mettere incinta dal primo che passa.
Ti odio, risposi.
Lei è il mio amore, anzi era il mio amore.
Non è più un mio problema, nemmeno il lavoro sarà più un problema.
Centri commerciali, multisala, auto con tutti gli accessori, ragazze, ristoranti e bella vita.
La vita ti sorride quando meno te l’aspetti
Diranno così, invidiosi.
Neanche li starò ad ascoltare, sarò altrove, non li vedrò nemmeno più.
Ho lasciato i panni stesi, la porta aperta e le finestre spalancate.
Ho il biglietto.
Lo tengo stretto nella mano e cammino a passo svelto, faccio finta di non vedere nessuno.
Non sento nessuno.
Il mese scorso ho comprato degli auricolari professionali, alzo il volume della musica. Punk/Hardcore.
Fretta di andare via e una gran voglia di vivere, finalmente.
Alberi, grandi alberi costeggiano la strada.
La campanella arrugginita suona.
Ho il biglietto vincente.
Il salice indugia.
Accelero il passo.
Addio paesino.
Collina.
Maria.
Non mi mancherete.
Non mi volto nemmeno.
Solo pensieri felici, la vita è bella!
La vita è bella!
Il treno lo travolse, spargendo i suoi pensieri come fossero biglie colorate, splendenti al sole.
Un salice piangente indugia la visuale sui binari della vecchia linea ferroviaria.
Il sole splende ed un buon profumo di fiori si spande nell’aria.
Oltre il binario, confusa fra le foglie, una croce.
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