Dr. Jukebox * storie e antefatti dietro le canzoni

Dr. Jukebox oggi ci parla di “Sto bene così” di Maurizio Casu.Avete presente quando durante un escursione per un sentiero di montagna vi si parano davanti diverse diramazioni e sei indeciso su quale direzione proseguire? Chi conosce da molti anni Maurizio Casu, come il sottoscritto ad esempio, si trova nella medesima situazione. Occhio però che questa situazione non è da intendersi negativa o pericolosa ma, bensì, Maurizio attraverso la sua carriera di musicista è stato capace, e lo è tuttora, di offrire al pubblico un ampio ventaglio di possibilità stilistiche e musicali. Di esempi se ne possono citare a iosa. Ad esempio c’è stato il Maurizio Casu urlatore punk dal sapore “rock selvatico” e leader indiscusso dei The Cats. C’è stato il Maurizio Casu introspettivo del 3noDiGomma, il Maurizio Casu melodico e attento ricercatore degli Intra, il Maurizio Casu cionfraiolo e trascinatore di pubblico con i That’s all Folks.Ma soprattutto c’è il Maurizio Casu cantautore ed è il simbolo di una maturità artistica raggiunta con passione e amore per la musica. Ed è ciò che emerge dal brano “Sto bene così”, traccia contenuta nel suo ultimo lavoro solista “L’universo dentro me”, un disco validissimo, a tratti intimo dove Maurizio mette a nudo i suoi pensieri, le sue sensazioni, le sue emozioni.Tornando al brano emerge una positività ed una leggerezza nell’affrontare l’argomento principale che sta a cuore di tutti noi: la vita. Fra le righe del testo è evidente che il Maurizio cantautore ci ricordi come non serve affannarsi o rendere la vita nostra un inferno, né tanto meno farsi sopraffare dai problemi quotidiani o dalle angosce. La vita per Maurizio è fatta da tutti quei piccoli gesti che ti fanno stare realmente bene: una passeggiata in riva al mare, una risata spontanea, così, senza motivo.Ma ad un certo punto Maurizio si chiede e ci chiede se questa vita sia reale o è pura finzione. Ognuno sa di se si direbbe ed ognuno è artefice della propria esistenza. Per Maurizio se la vita vissuta con leggerezza e positività fosse anche solo un sogno allora è bene continuare a sognare e non essere svegliati.Fra le righe del testo Maurizio ci regala delle citazioni che ai più possono passare inosservate ma che in realtà elevano lo spessore del brano. La prima risiede all’inizio della seconda strofa. I “cervelli in una vasca” sono un chiaro riferimento alla teoria fantascientifica elaborata da Hilary Putnam nel 1981 secondo la quale uno scienziato pazzo, una macchina o un’altra entità possa estrarre il cervello dal corpo di una persona, immergerlo in una vasca di liquido nutritivo e connettere con dei cavi i suoi neuroni a un supercomputer, il quale gli fornirebbe impulsi elettrici identici a quelli ricevuti da un cervello normale. Il cervello in una tale situazione vivrebbe quindi in una realtà simulata, continuando ad avere esperienze perfettamente consce (come quelle di una persona col cervello all’interno del corpo), senza però che queste siano collegate a cose o eventi nel mondo reale. Perderemmo così ogni certezza relativamente alla realtà esterna e alla nostra stessa esistenza poiché chi ci conferma che non siamo cervelli in una vasca? Va tenuto conto che questa teoria ha dato ispirazione, oltre al brano di Maurizio Casu, anche a film come “Matrix”.Interessante, inoltre, la frase che chiude il ritornello “non vi spostate da lì altrimenti mi fate ombra” che delinea lo spessore culturale e l’immenso senso di curiosità che da sempre contraddistingue Maurizio Casu. Il riferimento a questa frase, per sua stessa ammissione, è legata ad una vicenda che vede protagonisti Alessandro Magno e Diogene di Sinope. Quest’ultimo era famoso per il suo odio verso la ricchezza, il falso e l’onore, insegnandoci che essere schietti verso gli altri significa avere rispetto per gli altri e per se stesso. Si narra che una volta Alessandro Magno si recò a Craneion dove Diogene oziava beatamente al sole. Alessandro, accerchiato dai suoi militari e da una immensa folla, chiese al filosofo se avesse potuto fare qualcosa per lui e quest’ultimo, schietto, rispose: “Si, spostati dal mio sole!”. Tutti rimasero a bocca aperta nel vedere Alessandro Magno sbeffeggiato da un uomo povero ma ricco di disprezzo. Saggiamente Maurizio richiama questa vicenda per offrirci un insegnamento: non bisogna avere paura delle critiche né tantomeno di criticare, poiché le critiche costruttive ponderate da persone oneste non fanno altro che accrescere quella persona anziché distruggerla.Ed eccolo dunque il senso ultimo del “sto bene così”.E come fa Maurizio Casu a chiusura del brano, anche noi ci chiediamo “stiamo così?”.