Della musica e di altre storie #1

Praticare l’arte come un non lavoro rende liberi. Sono convinto che le creazioni migliori vengano fuori senza ingerenze esterne. Senza il pensiero che se non vendo non mangio. Leggevo, ad esempio, che in Norvegia gli artisti sono stipendiati dallo stato, questo da la possibilità di sviluppare anche progetti al di fuori del mercato, in libertà. Io, nel mio piccolo, produco le mie cose in questo modo. Come un non lavoro. Mangiando salmone comprato al market per finanziare gli artisti Norvegesi. Scherzi a parte, voi cosa ne pensate?

*Una precisazione: “Un non lavoro” che va pagato, sembra un ossimoro ma non lo è.

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